Aboliamo gli appalti pubblici

Vediamo in maniera semplice come funzionano gli appalti pubblici e perché abolirli darebbe grossi vantaggi ai cittadini. 

Gli appalti si dividono in appalti per cose utili e appalti per interessi di pochi. 

Lasciando stare quelli per interessi che sono troppo al di sopra del nostro target di oggi (c’è un’azienda grande che vince l’appalto e prende tanti soldi, subappalta a tante aziende piccole che vengono affamate e che danno di conseguenza un servizio scarso o incompleto) parliamo di quelli per le cose utili: la manutenzione delle strade, la manutenzione del verde, la manutenzione di impianti tecnologici pubblici come un aeroporto. Si parte da un progetto fatto dai tecnici della società committente o molte volte commissionato ad una impresa esperta in quella specifica tipologia di lavori. 

Chiaramente con questa seconda alternativa il committente risparmia sui costi della progettazione è l’impresa può aspettarsi un grosso vantaggio in fase di offerta, visto che il progetto lo conosce bene e conosce bene quali sono i margini veri di guadagno. 

Si arriva all’offerta, e qui le imprese si suicidano, apparentemente, offrendo anche fino al 50% di ribasso. Il che significa a prima vista o che il progettista non ci ha capito niente o che sotto sotto c’è qualcosa di misterioso. 

Niente di così misterioso, anzi piuttosto semplice: chi vince ha ribassato l’offerta sapendo che le varianti in corso d’opera ci faranno triplicare la cifra della base d’asta. 

Un guazzabuglio di meschini sotterfugi, tipo l’impegno del ribasso, tipo non posso proseguire il lavoro perchè sono finiti i soldi, tipo ma si, mettiamo meno calcestruzzo tanto che vuoi che succeda, il tutto per arrivare ai guadagni desiderati, con servizio tecnico scadente e risultati disperati, lavori interrotti e fine lavori sempre più all’orizzonte. 

Che dire poi degli appalti di manutenzione degli impianti? 

Si fa una appalto per la manutenzione ordinaria, si vince a basso costo e si guadagna tantissimo sulle manutenzioni straordinarie, non previste dalla gara, ma che poi saranno gestite dalla stessa ditta e magari con funzionari accondiscendenti che firmano e accertano sostituzioni di macchinari senza che in realtà queste siano state eseguite. 

Si sono accuse pesanti, ma vi assicuro che è così! 

E allora non facciamo più gare d’appalto da assegnare a una singola impresa. 

Prepariamo un progetto ben fatto con costi appropriati: 

esistono i prezzari regionali e quelli della DEI! 

Basiamoci su quelli per fare i prezzi, non di una gara, ma di un lavoro da fare, e se questo lavoro magari è la manutenzione delle strade o del verde distribuiamo il lavoro tra varie imprese qualificate con idoneità tecnico professionale che si divideranno il lavoro e finalmente daranno servizi adeguati. 

Pensate a una società di manutenzione giardini che si occupa soltanto di una parte di un quartiere, ma con un servizio costante tutti i giorni: l’appalto non sarà più di milioni di Euro che non si sa che fine faranno, ma di qualche decina o qualche centinaio di migliaia di Euro all’anno per ogni impresa. 

E il vantaggio per i cittadini di avere un servizio certo sarebbe enorme. 

Se poi una ditta lavora male… beh gli si toglie il lavoro!

Questa non è una provocazione: è una proposta concreta per fornire servizi concreti ai cittadini.

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Safe Home: cosa fare per comprare e vendere casa con tranquillità

Dal notaio solo per firmare e brindare

SAFE HOME è la soluzione RIVOLUZIONARIA per i professionisti del settore immobiliare che vorranno ridurre i tempi di vendita con la certezza di non incappare in spiacevoli sorprese.#casasicura #immobiliare #casa #controlli #dia #urbanistica #catasto #comune #cila #ape #abitabilità

Pubblicato da Safe Home su Venerdì 19 gennaio 2018

Progetto Safe Home su Radio Italia Anni 60: Parte 1

Pubblicato da Bricks & Music su Giovedì 25 gennaio 2018

Progetto Safe Home su Radio Italia Anni 60: Parte 2

Pubblicato da Bricks & Music su Giovedì 25 gennaio 2018

 

QUEL GIORNO INVENTARONO ANCHE LE NUOVE SINISTRE: PUNTATA N° 7

Dopo un po’ la mia mente, dentro la vasca fumante, cominciava a distogliersi da sogni effimeri e a ritornare pian piano nella realtà, così che immaginavo di trovarmi prima nelle acque limpide del Tevere degli anni ’40, poi in quelle torbide degli anni ’60, in quelle maleodoranti degli anni ’70, in quelle nauseabonde degli anni ’80 e infine in quelle vomitevoli degli anni ’90, in un tramonto inarrestabile.

A riguardo non immagino chi la spunterà nell’avvincente guerra dei nervi, (altro…)

Quel Giorno Inventarono anche le Nuove Sinistre: Puntata n° 6

Non ho mai capito che cazzo ci stessero a fare nei miei sogni tropicali quei cazzo di pini silvestri alpini: secondo la mia ex psicologa, Giulia, la causa è da ricercarsi nella martellante pubblicità natalizia della Coca Cola.

Un mio atroce dubbio ricorrente è se sia nata prima la Coca Cola o l’albero di Natale.

Di certo però i signorotti medievali rosicavano non poco invidiosi sapendo di non avere ancora a disposizione la Coca Cola, e tutti i nomignoli che allora destinavano alle loro bevande, tipo “nettare degli dei”, “succo di miele”, “essenza di donna”, servivano per togliersi dalla testa la preziosa bibita gassata. (altro…)

Quel Giorno Inventarono anche le Nuove Sinistre: Puntata n° 5

Ma torniamo al mio soffice, distensivo e carezzevole idromassaggio.

Abbandonato, in estasi, dentro quella vasca, circondato da bollicine rumorose, me ne stavo a occhi chiusi a immaginare di trovarmi in mezzo a un mare tempestoso, io, invincibile, avvolto da onde impotenti di fronte al mio potere divino, con rispetto per Bossi.

Mi sembra d’obbligo sottolineare a questo punto che l’idromassaggio fu inventato da Pipino il Breve, antenato schietto e realista di Bossi, specie nell’epiteto, il quale partì alla conquista dell’Italia quando venne a conoscenza della enorme capacità polmonare dei longobardi, adatti così, come nessun altro, a soffiare nei tubi bucherellati da cui fuoriescono le bollicine. (altro…)

Progettazione di Macchine con Solid Edge: 02

1. Disegnare in Solid Edge

Solid Edge 02

Solid Edge V. 19 presenta vari ambienti di lavoro, che consentono la creazione di diverse tipologie di elementi, le features, e di disegni di layout: a seconda dell’Ambiente in cui ci troviamo i comandi funzionano in maniera diversa, e sono diverse anche le possibili opzioni che i comandi offrono.

Gli Ambienti disponibili sono i seguenti:

  • Part: è l’ambiente di creazione di solidi e superfici, tramite comandi che consentono di formare elementi semplici, come una staffa o un pezzo tornito, che possono restare singoli o essere successivamente assemblati in ambiente Assembly.
  • Sheet Metal: è l’ambiente dedicato alla creazione di componenti in lamiera, dove le features presentano pieghe e lembi variamente combinati.
  • Assembly: è l’ambiente in cui i componenti creati in ambiente Part o Sheet Metal vengono assemblati per formare l’assieme meccanico, come una parte complessa di una macchina o la stessa macchina completa.
  • Draft: è l’ambiente di creazione dei layout a partire dal solido costruito in ambiente Part, Sheet Metal o Assembly, per creare i disegni di officina con viste, sezioni, assonometrie, tabelle, lavorazioni e testo.

Inoltre sono disponibili altri ambienti particolari per la creazione di Esplosi, Animazioni, Saldature, Calcolo FEM, progetto e disegno automatico di elementi costruttivi delle macchine, come alberi, camme, ruote dentate, ingranaggi cilindrici, conici e a vite senza fine, catene, molle, pulegge, travi e colonne.

L’ambiente si personalizza dalle finestre di dialogo Opzioni e Personalizza disponibili dal Menù a tendina Strumenti:

Il processo di modellazione di Solid Edge consiste nella semplice aggiunta o rimozione di materiale da una feature base semplice, combinando la Modellazione di solidi e quella di superfici.

L’Assistente comandi e i suggerimenti per i comandi, abilitati dal Menù Aiuto-Assistenti, sono utili strumenti per l’aiuto contestuale mentre si lavora in Solid Edge.

Ricordarsi di usare la virgola e non il punto per i decimali !