Almeno una volta al giorno, che sia un telegiornale, una rapida letta alla carta stampata, una discussione con un amico al bar o all’intervallo di una partita, ebbene sì, ci imbattiamo in una notizia, una pubblicità o una discussione sulle energie alternative.
Ormai la lista delle applicazioni riguardanti le fonti alternative la sappiamo a memoria, neanche fossero i dieci comandamenti: il solare, l’eolico, l’idroelettrico e la geotermica accompagnano i nostri giorni quando parliamo di risparmio energetico ed energia pulita.
La scelta di una o dell’altra fonte di energia dipende dalla sua disponibilità, affidabilità e dalla continuità, dal costo di apparecchiature e accessori e dalle politiche di incentivazione governative: queste a volte non si capisce bene da cosa invece dipendano!
Dato certo è che dal 2015 a oggi la capacità mondiale di produzione di energia pulita è cresciuta di oltre il 100%.
C’è una associazione internazionale che presenta dati e scenari a riguardo, la IEA, International Energy Agency.
Il rapporto IEA World Energy Investment 2023 conferma che c’è una evidente accelerazione degli investimenti nelle tecnologie energetiche pulite, accompagnata da un cambiamento rilevante nell’ordine di importanza e priorità di chi investe soldi nel settore energetico.
Una metamorfosi che ha come sfondo il timore per l’accessibilità e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, oltre alla necessità di affrontare la crisi energetica globale e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Un consenso dei popoli alimentato pesantemente dai media, qualunque essi siano, digitali o meno, social o canali più tradizionali.
Se leggiamo il rapporto della IEA vediamo a chiare note l’aumento previsto degli investimenti annuali nelle energie rinnovabili e nei veicoli elettrici, con un incremento del 24% tra il 2021 e il 2023, il che si traduce in una spinta significativa per la transizione verso fonti energetiche sostenibili; e nello stesso periodo gli investimenti in combustibili fossili vedono un aumento meno marcato, con una crescita del 15%.
Con dati attualizzati al valore del dollaro del 2022, nel 2015 gli Investimenti energetici globali nell’energia pulita passano da 1074 a 1740 miliardi di dollari, mentre scendono da 1319 a 1050 miliardi per i combustibili fossili.
Questi dati dimostrano che l’alternativa delle energie rinnovabili e delle loro applicazioni rispetto ai combustibili fossili esprime una crescente consapevolezza dei rischi associati a questi ultimi, come la instabilità dei prezzi delle materie prime e l’impatto ambientale dovuto alle emissioni di carbonio.
Ma dobbiamo stare attenti a un “piccolo” particolare: oltre il 90% di questo aumento degli investimenti proviene dalle economie avanzate e dalla Cina in particolare. Proprio la Cina, l’Europa e gli Stati Uniti sfoggiano un consistente aumento degli investimenti annuali in energia pulita, mentre tutti gli altri paesi del mondo, messi insieme, non arrivano al dato anche dei soli USA.
Addirittura, Russia e Indonesia hanno un dato negativo, cioè una diminuzione degli investimenti dal 2019 a oggi.
Cosa vuol dire in pratica? Significa che la concentrazione di investimenti, in un periodo nemmeno troppo lungo, creerà nuove trincee nell’energia globale, con alcune regioni che si muovono rapidamente verso un futuro a basse emissioni di carbonio, e altre che rimangono fortemente dipendenti dal carbone, dal metano e dal petrolio. Non è difficile immaginare che questo divario avrà pesanti implicazioni economiche, politiche e geoeconomiche.
Il sogno di affrontare la crisi energetica e lottare contro i cambiamenti climatici, a prescindere dalle varie teorie sulla veridicità o meno del problema stesso, si infrange sullo scoglio della diffusione limitata dei reali investimenti a poche regioni privilegiate, non garantendo la transizione equa ed efficace in tutto il globo.
Se prendiamo il dato di capacità di produzione di batterie agli ioni di Litio, nel 2022 rispetto al totale di 1.57 TWh mondiale, beh… 1.2 TWh appartengono alla Cina!
Sembrano passati molti anni dalle prime battaglie contro i cambiamenti climatici, ma in realtà mi sembra che siamo solo all’inizio per la presa di coscienza: guardare il mondo, tutto il mondo, e accorgerci che è ora di ricompensarlo per averci permesso di viverci sopra.
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