PROROGHE PROROGHE PROROGHE

PROROGHE, PROROGHE, PROROGHE SUPERBONUS !
Proroga unifamiliari?
Una buona notizia che fa rabbia, tanta rabbia.
I tecnici sono costretti quotidianamente a fare il punto della situazione con i committenti riguardo la data di inizio lavori e la relativa presentazione della CILAS per i lavori in superbonus.
Nella stessa pratica devono essere inseriti i dati della ditta esecutrice, e lo stesso deve essere fatto per il Piano di Sicurezza e Coordinamento e la Notifica preliminare da inviare ad ASL e Ispettorato del Lavoro almeno una settimana prima dell’inizio dei lavori.
Le imprese che avevano dato disponibilità per effettuare i lavori in superbonus sono in condizione di attesa per l’inizio possibile dei lavori, seppur già progettati, per motivi dipendenti dai ritardi negli approvvigionamenti dei materiali, con tempi di consegna dalla data dell’ordine molto vaghi da parte dei fornitori, situazione che ha gravemente messo in difficoltà imprese, professionisti e committenti.
Sono problemi che di sicuro sono collegati alla pandemia e purtroppo ora anche alla guerra in Ucraina.
Ma i cambi normativi continui sulla cessione dei crediti hanno bloccato anche molte piattaforme: ritardi, ritardi, e nessuna certezza anche solo per iniziare i cantieri.
Ciò esula dalla volontà di committenti, professionisti e imprese, e questo ha portato chi fa le leggi a rivedere continuamente modi e tempi: istituzioni, ordini, professionisti, associazioni e correnti politiche si sono battute e si stanno battendo aspramente per questo scopo, specialmente per le unifamiliari e assimilabili.
Tanti General Contractor hanno fatto i loro comodi e hanno preso un sacco di soldi all’inizio, quando il superbonus è nato.
Poi il legislatore ha corretto il tiro per evitare giustamente le truffe.
Però sempre troppi cavilli, troppi interpelli, troppe interpretazioni, troppe domande rimaste in sospeso, senza risposte chiare e definitive, troppi attori: Enea, Agenzia delle Entrate, Ministero dello Sviluppo Economico, ora anche il Ministero della Transizione Ecologica.
I tecnici, i progettisti si sono dovuti trasformare in commercialisti, ragionieri, fiscalisti, esperti in flussi bancari e mutui: un esaurimento nervoso perché bisogna fare la gincana tra leggi, norme, delibere, circolari, siti ufficiali, tutorial sui social, notizie ufficiose e collegamenti apocalittici tra normative e leggi contrastanti.
Una catena molto, molto fragile e molto, molto instabile tra urbanistica, edilizia e fisco.
Meglio sarebbe stato dire: “chi vuole efficientare la propria casa deve prendere un prestito ponte dalla propria banca con cui pagare le imprese, per poi riportare alla stessa banca le fatture per riprendersi i soldi del 110%, dietro equo compenso alla stessa banca per il servizio di prestito”.
In questo modo le truffe non ci sarebbero state, forse, e non ci saremmo trovati tanti committenti a dire “voglio rifarmi casa ma non voglio cacciare una lira, o, meglio, un euro”.
Per ora siamo tutti con il fiato sospeso perché le imprese non possono prendersi l’onere di iniziare un lavoro che all’inizio sembrava chiaro e cristallino nei tempi di approvvigionamento e di esecuzione, oltre che nelle modalità di cessione dei crediti e recupero in tempi certi dei soldi investiti.
Appena la situazione si sblocca potremo decidere come iniziare i lavori.
Intanto, grazie della pazienza, ai committenti, ai professionisti, alle imprese.

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